Emergenza Xylella: CIA chiede di detassare i produttori colpiti
La CIA, confederaIone italiana agricoltori, per voce del suo presidente Scanavino: “C’è urgenza di stanziare risorse economiche mirate alla ricerca e al sostegno dei produttori danneggiati, esentandoli anche dagli oneri fiscali. Alle Istituzioni preposte chiedo che l’eradicazione degli ulivi colpiti dal batterio avvenga selettivamente e che l’esecuzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari, per colpire il vettore, avvenga prioritariamente con sistemi di lotta integrata e biologica. Questo intervento di manutenzione dovrebbe essere affidato direttamente agli agricoltori”.
Oggi a Lecce, presso la Camera di Commercio, si è tenuta una riunione congiunta tra la Cia nazionale, la Cia regionale pugliese e le Cia delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, per affrontare l’emergenza Xylella alla luce anche del nuovo piano di interventi stilato dal Commissario delegato. La riunione è stata presieduta dal presidente nazionale della Cia Dino Scanavino con la partecipazione del presidente della Cia Puglia Raffaele Carrabba, della giunta regionale della Cia, dei presidenti delle Cia di Lecce (Giulio Sparascio), Brindisi (Giannicola D’Amico) del vice presidente di Taranto (Piero De Padova), delle giunte provinciali Cia delle tre aree interessate. Alla riunione ha preso parte il direttore “area politiche sviluppo rurale” Gabriele Papa Pagliardini e il presidente della provincia di Lecce, Antonio Maria Gabellone, oltre alla dottoressa Marina Barba del CRA.
Al termine dell’incontro la Cia ha convocato una conferenza stampa in cui il presidente nazionale Dino Scanavino ha avanzato quelle richieste che per l’organizzazione hanno carattere di priorità: “Il grave problema della Xylella fastidiosa -ha dichiarato- deve necessariamente investire appieno la Comunità europea e il Governo nazionale, stanziando adeguate risorse economiche. Queste dovranno essere mirate: alla ricerca scientifica per potenziare la lotta al vettore e per limitare l’espandersi del batterio; alla ricerca scientifica per selezionare varietà resistenti al batterio; alle aziende agricole per lavori straordinari agli oliveti da attuare nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto al fine di abbattere la proliferazione del vettore; al risarcimento dei danni diretti subiti sino a oggi dalle aziende agricole pugliesi e che saranno subiti in futuro; al risarcimento dei danni indiretti rappresentati dai mancati redditi subiti sino ad oggi dalle aziende agricole pugliesi e che saranno subiti in futuro; a misure a sostegno della integrazione del reddito degli olivicoltori; ad azioni di divulgazione per far conoscere il ciclo biologico del batterio e del vettore e le relative azioni di contenimento”.
“Alle Istituzioni -ha aggiunto il presidente nazionale della Cia- segnaliamo delle nostre ulteriori proposte, indicando che l’eradicazione degli ulivi colpiti dal batterio avvenga selettivamente e interessi il minor numero possibile di piante. E' importante -ha continuato Scanavino- ragionare anche sulla possibilità di rivedere in extremis i programmi di sostegno previsti dall’Ocm olio (Organizzazione comune di mercato) già approvati aumentando il sostegno agli olivicoltori colpiti. Tra l’altro, l’attività prevista di manutenzione di interesse collettivo dovrebbe essere affidata direttamente agli agricoltori ai sensi del D. Lgs 228/2001 (Legge di Orientamento). In più -ha evidenziato il presidente della Cia- le aziende agricole delle province di Lecce, Brindisi e Taranto dovrebbero essere esentate dal pagamento dell’Imu agricola e dal pagamento per gli anni 2015 e 2016 (previo proroga ulteriore) dei contributi previdenziali”.
Infine, ha chiosato Scanavino, “sarebbe opportuno intervenire anche sulle ripercussioni drammatiche al mondo vivaistico e consentire una tutela della produzione biologica ormai elemento caratterizzante della produzione nazionale”.
La Cia-Confederazione italiana agricoltori, nel sostenere tutte le attività e le azioni previste e proposte dagli enti scientifici preposti, sottolinea come sia necessario, comunque, salvaguardare gli alberi di ulivo, che rappresentano un patrimonio dal valore inestimabile per la Puglia, per l’Italia, l’Europa e il Mondo intero.
Redazione Floraviva