Da Expo a ExtraLucca: "iOlive", l'app che salva la biodiversità degli olivi

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Sarà presentato domani, mercoledì 20 luglio, alle ore 18.00 il progetto iOlive della Società Pesciatina di Orticoltura (SPO) di Pietro Barachini all'interno della vetrina di ExtraLucca (di Fausto Borrella), in Piazza San Michele. Alla presentazione seguirà un dibattito di tutti i partecipanti della filiera dell'olio: dai produttori ai consumatori, passando per gli assaggiatori. L'innovazione reale di iOlive si attua dalla pianta, la cui biodiversità deve essere tutelata a discapito del tentativo di standardizzazione che si sta sviluppando in Italia con impianti super-intensivi, al processo di lavorazione dell'olio ponendo al centro della filiera il consumatore quale sentinella.

La storia di iOlive comincia lo scorso ottobre con il riconoscimento di Oscar Green, premio dato alle imprese più innovative e promosso dai giovani della Coldiretti in occasione della prima giornata dedicata alla creatività Made in Italy ad Expo2015. Ad ottobre 2016, ad un anno dalla premiazione, il progetto iOlive entra nel vivo della sua attività: tre Aziende della zona di Firenze inseriranno dei sensori sui loro olivi già piantati per tracciarne la filiera tramite un codice QR identificato dall'applicazione, scaricabile sui dispositivi mobili dei consumatori. Da qui entreranno in gioco proprio questi ultimi, che si trovano oggi in una situazione di confusione dovuta alle numerose contraffazioni dell'extravergine italiano e ormai costretti a scegliere l'olio in base al prezzo meno caro sul mercato. «iOlive sarà allora inserita in un social dell'agroalimentare, derivante da un accordo fra Google e Coldiretti, dove tutti i consumatori potranno esprimere la loro opinione sui prodotti. In particolare, iOlive medierà sul prodotto olio fra consumatore e produttore con l'inserimento di una figura terza: il tutor o assaggiatore, che andrà a consigliare il consumatore nell'uso dell'olio in questione e sulla sua provenienza. Se un certo olio ci sembrerà troppo amaro, il tutor potrà farci capire perché possiede questo particolare gusto e come possiamo impiegarlo al meglio nella nostra cucina», così Pietro Barachini sulla sua innovativa idea.
Tracciabilità, web-mobile e potenza di diffusione dei social si uniscono così nell'idea di SPO di Barachini per tutelare il comparto dei produttori artigianali di olio extravergine di oliva di qualità. «La sfida è rischiosa perché i social sanno anche essere impietosi, ma se si educherà il consumatore all'assaggio, facendogli comprendere la differenza di provenienza, la qualità di un certo tipo di olio e il perché del suo prezzo, allora si sarà fatto tanto per far ripartire un settore indirizzato ormai verso la meccanizzazione a discapito della biodiversità. Proprio questo processo è quello a cui si oppone IOlive: basta agli impianti super-intensivi di cultivar estere o modificate geneticamente, antieconomici e ad alto impatto ambientale, che rovinano il paesaggio tipico toscano» ricorda Barachini.
«Non si deve intervenire sul metodo di produzione in campo, ma nel processo di lavorazione per aumentare la qualità dell'olio. Purtroppo molti frantoi non sono ancora di alta qualità e i produttori devono mettersi in gioco in prima persona per cambiare l'opinione dei consumatori e porli al centro della filiera. Tutti potranno intervenire domani al dibattito perché il nostro è un progetto "open", aperto a critiche costruttive e opinioni nuove. Non a caso abbiamo scelto ExtraLucca di Fausto Borella perché questa manifestazione ci rappresenta bene in quanto giovane e innovativa» conclude Barachini, rinnovando l'invito a Aziende e consumatori all'evento di domani in Piazza San Michele a Lucca alle 18.00.
 
Redazione