Assitol: l’olio evo scarseggia, no al sottocosto, rischio esaurimento

Assitol: l’olio evo scarseggia, no al sottocosto, rischio esaurimento

Per Assitol con l’attuale scarsità d’olio extra vergine d’oliva (per il -30% in Italia e -50% in Spagna nel 2022-23) il sottocosto può accelerare l’esaurimento.

«Sta succedendo quello che avevamo paventato agli inizi della campagna: a causa della scarsa produzione, il nostro settore rischia di non avere a disposizione la quantità di extra vergine sufficiente a rifornire il mercato nei prossimi mesi». E «il ricorso al sottocosto potrebbe anticipare l’esaurimento».
Questo il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi da Andrea Carrassi, direttore di Assitol: l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria. Per la quale si può parlare apertamente di «crisi» nella filiera dell’olio extra vergine d’oliva. Una crisi che dipende dalla disastrosa campagna olearia, su cui hanno inciso siccità ed episodi di meteo estremo, e dai rincari della materia prima.
L’Italia, si legge nel comunicato di Assitol del 22 maggio, «ha registrato un pesante calo produttivo, pari al 30% in meno di olio». Ma «a pesare sui mercati è stata soprattutto la situazione della Spagna, primo produttore mondiale di olio d’oliva, che ha visto dimezzare i propri quantitativi a causa della siccità prolungata, attestandosi sulle 700mila tonnellate». «Questa contrazione record – continua il comunicato - ha generato l’impennata verso l’alto dei costi della materia prima, cui si sono aggiunti i rincari energetici e quelli del confezionamento. La disponibilità di olio, sia in Italia che all’estero, è quindi ai minimi termini. Per giunta, stando alle prime previsioni sulla prossima campagna, il quadro è destinato a peggiorare, a causa del perdurare della siccità in Spagna e in buona parte del Mediterraneo».
In questo scenario, la diminuita disponibilità di olio e i rincari non hanno però fermato le vendite promozionali di olio evo. Le aziende temono così di non riuscire a garantire ai consumatori i loro prodotti nei prossimi mesi e la costante spinta promozionale potrebbe addirittura anticipare l’esaurimento dei già scarsi quantitativi di olio a disposizione.
«Ecco perché ribadiamo – ha concluso Carassi - l’appello al senso di responsabilità di tutta la filiera, dalla produzione agricola all’industria che rappresentiamo, fino alla grande distribuzione, affinché sia possibile garantire l’olio d’oliva sulle tavole degli italiani».

Redazione