Nursery Valley: con Vannucci Piante il distretto in tv come polo dell’innovazione
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Un progetto editoriale della Vannucci Piante, azienda leader del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, per scoprirne le tante sfaccettature, non solo produttive, che lo collocano all’avanguardia del settore a livello internazionale, ma anche sul fronte più avanzato dello sviluppo economico tout court in epoca di rivoluzione green e di fabbriche di ossigeno, come sostenuto dall’architetto Casamonti all’ultimo Memorial Vannucci (vedi).
E’ il programma televisivo, intitolato “Nursery Valley” da “Nursery” (vivaio) di Nursery Park e “Valley” di Silicon Valley, che andrà in onda a partire da venerdì 5 marzo su TVL Pistoia, la televisione di riferimento della provincia pistoiese. Una trasmissione che «si propone di scoprire, puntata dopo puntata, cosa si nasconde e cosa significa vivere e lavorare nel distretto vivaistico pistoiese, il più importante in Europa – come si legge in una nota di Vannucci Piante -. Un luogo dove, da oltre un secolo, sono presenti migliaia di aziende in filiera, che con il loro lavoro producono importanti ricadute economiche, occupazionali e sociali».
«Quando si evoca la parola “Valley”, espressione utilizzata per la prima volta dal giornalista Don C. Hoefler nel 1971 per riferirsi all’area a sud di San Francisco nota come Silicon Valley, si pensa ad un'area di alta concentrazione tecnologica – spiega il comunicato di Vannucci Piante -. La Silicon Valley è di fatto il polo dell’innovazione americana, la culla della tecnologia per eccellenza, quanto meno il primo esempio di parco scientifico a livello mondiale. Da qui è partita sicuramente l'era dello sviluppo digitale». «Ma nel corso degli anni – continua la nota - anche in Italia si sono battezzate varie Valley, per identificare aree geografiche molto concentrate e specializzate», ispirandosi a quel modello.
Così in questo programma televisivo, incentrato sulla Nursery Valley come fabbrica di ossigeno ma anche di bellezza e innovazione, si cercherà di «capire l'evoluzione di un settore strategico come quello del verde» e come le nuove generazioni ne siano consapevoli. Ma verranno esaminate pure «le potenzialità di tutto l'indotto di questo sistema integrato di lavoro», senza trascurare «le criticità di questi distretti italiani e locali e i molti aspetti ancora da migliorare». E non è tutto, perché saranno trattati «temi legati alla fotografia, alla musica, alla cucina, all'arte, al giardinaggio, al libro, alla formazione ed alla educazione». E ci saranno pure puntate «sulla finanza green e sullo sport, sulla robotica e molte altre cose ancora».
L.S.