Dalla Regione quasi 50 milioni ai giovani per l’agricoltura

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Le 634 richieste di finanziamenti da investire in imprese agricole previste da un bando regionale del progetto GiovaniSì sono un buon segnale sul fronte dell’avvicendamento generazionale. Il presidente Rossi ha annunciato iniziative, fra cui una riguardante le mense scolastiche, per aprire sbocchi di mercato ai produttori agricoli.

«Ci aspettavamo circa la metà di adesioni, avevamo stanziato 30 milioni di euro e ne abbiamo dovuti aggiungere altri 20… Segno che c’è una riscoperta dei valori importanti della vita: il lavoro, il produrre per gli altri».
Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato la risposta dei giovani toscani al bando regionale a loro rivolto per il sostegno all’insediamento di nuove imprese agricole e agli investimenti in agricoltura durante l’incontro di oggi all’Istituto Innocenti di Firenze con i 634 «giovani e un po’ meno giovani» che hanno partecipato.
«Un risultato insperato» e «importantissimo», ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, ricordando che a partire da quei 50 milioni di euro ricordati da Rossi si attiveranno investimenti complessivi pari a 112 milioni e che adesso è «il momento di sostenerli ulteriormente dialogando con le banche, con il sistema istituzionale locale perché le volontà dei ragazzi si traducano in azioni ed imprese concrete immediatamente».
Concetti ribaditi da Giordano Pascucci, presidente di Cia Toscana, che ha detto: «Sapevamo che c’era interesse. Sicuramente è un numero importante, più delle aspettative. E’ un numero però necessario per l’agricoltura. Quindi speriamo che in futuro altri interventi possano incoraggiare altre migliaia di giovani, perché di questo c’è bisogno». «Quella del ricambio generazionale – ha aggiunto Pascucci - è una priorità che va sostenuta. Dopo l’intervento della Regione Toscana è necessario assicurare quel credito, quei finanziamenti di cui le nuove imprese hanno sicuramente bisogno e quindi crediamo che stasera uscirà fuori anche un impegno concreto».
«E’ impensabile – ha sostenuto il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli - che di fronte a questo evento il sistema politico non soltanto regionale ma anche nazionale sia sordo di fronte a quello che può servire all’Italia per restare competitiva e affrontare la crisi. Il turismo, l’agricoltura e tutte le attività connesse sono motore non solo dell’economia e del pil, ma di un territorio, di una sicurezza alimentare, di una qualità della vita che fanno che i giovani siano la vera testimonianza di chi in agricoltura ci crede e ci scommette».
Il 34% dei giovani che hanno fatto domanda, si legge nel comunicato stampa della Regione, sono di età compresa fra i 18 e i 25 anni, il 30% hanno fra i 26 e i 32 anni, il 36% fra i 33 e i 39 anni. Il 66% sono maschi, il 34% sono donne. Un passo avanti incoraggiante nella direzione del ricambio generazionale, indispensabile in una regione come la Toscana, dove attualmente soltanto l’8,63% delle aziende agricole è gestito da under 40, mentre il restante 91,37% è gestito da persone che hanno superato i 40 anni e ben il 47,6% da ultra sessantacinquenni. «Solo il 15% di chi ha fatto domanda – ha inoltre osservato Salvadori – ha compiuto studi nelle materie dell’agricoltura. E questo è un dato significativo».
Il numero complessivo di domande alla data di scadenza del band è stato di 634 per un ammontare globale di contributi richiesti comprensivi di premio di primo insediamento per euro 71 milioni 84 mila 705 euro a fronte di risorse stanziate in un primo momento per euro 28 milioni e 960 mila. Di fronte alla grande richiesta e alla grande voglia di investire dei giovani toscani la Giunta Regionale ha deciso di aggiungere ulteriori risorse a quelle già stanziate. Nell’ultima riunione di giunta sono stati stanziati ulteriori 21 milioni di euro, portando il totale a 49 milioni e 960 mila. Secondo i calcoli regionali, la somma consentirà di finanziare almeno il 75% della domande pervenute. Tenendo conto del numero di domande, attualmente in fase di istruttoria, che non risulteranno finanziabili e una fisiologica percentuale di abbandono, la somma  consentirà presumibilmente di coprire la quasi totalità delle  domande ammesse a finanziamento.
Ma ecco la ripartizione per provincia dei quasi 50 milioni di euro. Grosseto (9.347.300 euro), Siena (7.708.250) e Arezzo (7.088.150) sono state le province dove sono maggiori le domande di giovani che vogliono investire in campagna. Subito dopo viene la provincia di Pistoia con 6.162.600 euro.
«L’agricoltura in Toscana è fondamentale – ha osservato Rossi traccia il profilo stesso della regione, mantiene un paesaggio unico al mondo, serve a contrastare i cambiamenti climatici, serve soprattutto per mangiare qui i prodotti del nostro territorio. Dobbiamo dare questi supporti perché le generazioni che hanno mantenuto i campi finora hanno raggiunto il limite di età e vanno sostituite. Poi oltre al sostegno alle nuove generazioni bisogna aprirgli anche un mercato. Questa è la nostra ossessione. Tante sono le iniziative in cantiere in tal senso, sia nei rapporti con i supermercati che nei piccoli mercati a km 0. Siamo anche pronti a lanciare un’iniziativa nelle mense scolastiche della Toscana».

L.S.