Cia Pistoia: Atc va rifondato

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Il presidente Orlandini: l’impasse è iniziata con le pressioni che portarono il presidente facenti funzioni Barbarito alle dimissioni. Ora la via maestra è un rinnovo condiviso delle cariche per iniziare una fase di rifondazione dell’Atc. I risarcimenti completi sono importanti, ma lo è di più la riduzione dei danni con una corretta applicazione della legge obiettivo.

«La fase di impasse in cui versa attualmente l’Ambito territoriale di caccia di Pistoia ha varie motivazioni strutturali, ma è senz’altro iniziata quando, durante una riunione del Comitato di gestione dell’Atc, un rappresentante di Federcaccia pose la questione del rinnovo della presidenza. Fino a quel momento, grazie anche al buon lavoro del presidente facenti funzioni Nicola Barbarito, subentrato al compianto Corsini, il Comitato procedeva regolarmente. Poi quell’ “atto di forza” ha spinto Barbarito alle immediate dimissioni e sono iniziati i problemi, a cui si sono aggiunte in alcune occasioni mie difficoltà personali a presenziare».
E’ quanto dichiara il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Pistoia Sandro Orlandini in relazione alle lamentele che si stanno sollevando da più parti a causa dei continui danni da ungulati alle coltivazioni e del momentaneo blocco dei risarcimenti agli agricoltori.
«Per risolvere lo stallo la via maestra è procedere rapidamente a un rinnovo condiviso delle cariche dell’Atc e avviare quella che può essere considerata una vera e propria fase costituente dell’organismo e delle sue attività, in conformità con le normative regionali».
«Sarà sicuramente importante arrivare a risarcimenti per gli agricoltori più adeguati, visto che al momento si fermano in media a poche centinaia di euro e al massimo a circa un 70% dei danni effettivamente periziati. Ma lo scopo principale di un Ambito territoriale di caccia rinnovato sarà la drastica riduzione dei danni alle colture da parte degli ungulati attraverso una corretta applicazione della legge obiettivo regionale e, all’interno di essa, in particolare del prelievo selettivo, che non ha finora funzionato a dovere, come Cia Pistoia ha sostenuto più volte già l’anno scorso».
 
Redazione